venerdì 2 dicembre 2016

io sto con Piero

Un colpo all'atleta e uno al tecnico, ognuno con le proprie ragioni, ognuno con le proprie scelte: in differita stamattina dal campo di Marostica (meglio in palestra) dopo averla ascoltata in diretta da uno che l'ha vis(su)ta da vicino ...


Sotto il testo ri(editato)formattato per chi non vuole leggere l'immagine: l'allenatore non può fare a meno di allenare e il lanciatore di lanciare, finché troveranno il modo di farlo insieme. Generazioni ormai lontane nella stessa passione, uguale e diversa: se un tempo ero coetaneo dei suoi atleti, ora con l'anagrafe mi trovo più vicino a Piero.

Sto pensando che dopo 36 anni di carriera come tecnico e parecchi titoli italiani nel mio palmares ho preso l'ennesima delusione con dei giovani atleti che, dopo pochi anni di attività per aver raggiunto dei buoni risultati, con i quali hanno vestito la maglia azzurra e partecipato a qualche incontro internazionale, pensano di essere diventati atleti e allenatori di se stessi, dicendo quasi al proprio tecnico cosa fare per potersi migliorare. Questa è una mancanza di rispetto della professionalità del tecnico e della persona che rappresenta.

Perciò giovani tecnici prima di dare il 200% della vostra passione e professionalità ai vostri giovani atleti, come ho sempre fatto io, assicuratevi che in cambio di avere almeno la metà di quello che voi date, studiate bene il carattere e la persona che avete di fronte altrimenti lasciatela perdere o la prenderete nei denti. Dopo ciò cercherò di portare a termine un'ennesima impresa di aiutare mia figlia dopo l'intervento che ha avuto alla spalla a ritornare ancora in nazionale. Poi lascerò l'atletica per non prendere ulteriori delusioni. Giovani atleti, abbiate più rispetto del vostro tecnico e siate sempre sinceri con lui.

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