venerdì 31 agosto 2012

Ryan HALL, feedback (post) olimpico

ph. Colombo
Ecco il finale che non ti aspetti: il primo ritiro in maratona proprio nella prova olimpica! Il tribolato avvicinamento si è concluso con una controprestazione imprevedibile rispetto alle precedenti. C'è una troupe che lo segue da mesi per raccontare una bella storia di corsa e Ryan HALL riesce a stupire lo sceneggiatore. Non so cosa si aspettassero dopo una preparazione tormentata dalla fascite plantare e altri scompensi correlati (vd. post 03/06 @ToniReavis). Dopo i Trials poche partecipazioni agonistiche e tutte deludenti. Sempre in attesa del miracolo ... (vd. post 19/07).

Ryan HALL è uno dei protagonisti di questo blog perché ha argomenti e modi per raccontarsi: dalle tre puntate di "On a Running Mission from God" (01 - 06/05/2011; 02 - 13/05/2011; 03 - 03/06/2011) al romantico "Spread my Ashes here" (vd. post 03/08/2011), iniziando con l'esempio di overtraining che l'ha convinto a lasciare il gruppo di Terrence MAHON a Mammoth Lake (vd. post 15/02/2011). Operazione non obbligatoria (*), ma utile per liberarsi dai legami e trovare la propria strada.
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Se il team di FloTrack si è divertito così, non oso immaginare una troupe professionale (vd. @RyanHallFilm)! Peccato per quello che avrebbe dovuto essere il finale ... "Obviously this changes the story a bit, but we weren’t completely sure until after the Olympics what the story was going to be. Above running, it’s about his faith and how that drives him." (vd. @GetInTheTrailer). Così l'Olimpiade sarà solo una tappa verso la maratona di NYC 2012 che Ryan aveva deciso di correre già in primavera. "That’s the one thing that I’ve learned the most on making a documentary: don’t plan ahead at all, it’s all going to change."
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(*) Meb KEFLEZIGHI vi risiede da anni (vd. post 29/08) pur continuando a farsi allenare da Bob LARSEN (vd. profilo @en.wikipedia ... non solo maratona, quando allenava alla UCLA!)

giovedì 30 agosto 2012

Mezza del Brenta 2012 - almeno parto

sette mezze, otto palle
a Bibione con Tommaso
Domenica parto per la Mezza del Brenta. Mi sono prenotato quando dovevo ancora muovere i primi passi regolari e mi è stato assegnato il pettorale numero sei ... sei scemo o sei folle? Vedremo cosa scriverci sotto, considerando che sulla canotta è scritto in grande il soggetto. Finora ho corso tutte e sei le precedenti edizioni: vorrei allungare il filotto per le strade di casa.

Negli ultimi giorni sto ricevendo decine di visite dal sito della Mezza del Brenta. Purtroppo i link non sono ai post specifici (vd. presentazione 31/08/2011 - vd. resoconto 06/09/2011), ma all'indirizzo generico del blog: mi auguro di risultare comunque interessante.

È la quarta settimana che corro: ho cominciato con 4-5km sono passato a 7-8km per arrivare a 10-12km. Vedremo quanto patirò per arrivare a 21km al ritmo di 4'15" per chiudere la prova in 1h30'. Non valgo di più. Magari mi reggo sulle mie gambe anche lunedì e poi replico con la Mezza del Graticolato la settimana successiva. Allora comincio a vedere la Maratona di Berlino, cartilagine permettendo. Scrivevo sciocchezze simili in occasione della Mezza di Giulietta e Romeo (vd. post 20/02), dieci giorni prima dell'operazione (vd. post 04/03), ma ancora non sapevo del buco nel ginocchio. Ormai sono passati sei mesi dal tentativo di riparazione ed è ora di verificarne la consistenza. Peccato mi sia trascinato squilibri preoccupanti.

mercoledì 29 agosto 2012

Meb KEFLEZIGHI, feedback (pre) olimpico

quarto e felice come il primo
Non è difficile seguire il mondo del running USA: ogni giorno è bombardamento di notizie più o meno interessanti. È sufficiente leggere e vagliare. A volte è l'atleta stesso che le produce e magari si presta a far entrare il mondo in casa propria.

Questo è il caso di Meb KEFLEZIGHI, che cito spesso e volentieri in questo blog: per il recupero vincente ai Trials Olimpici (vd. post 17/01) dopo un duro avvicinamento a seguito dell'infezione a una ferita procuratosi alla maratona di NYC (vd. post 10/01 e 02/01). La sua storia mi aveva appassionato a iniziare dalla sua autobiografia "Run to Overcome" (vd. post 24/03/2011 e 03/08/2011).
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Quanti hanno avuto la pazienza di guardare tutto il video? OK, la parte dell'allenamento è un po' noiosa, ma il resto è tutto molto interessante: dalla dieta (tante proteine e vegetali) alla ginnastica (prima e dopo la corsa ... quanti maratoneti sanno eseguire "il ponte"?), dal cross training (W la bici!) ai bagni freddi (nel ruscello e con ghiaccio). Ecco come prova a mantenersi in salute un giovanotto di 37 anni, padre di 3 bambine.
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http://www.youtube.com/watch?v=ZqeMDGr93Mc
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Questo è il riassunto della maratona olimpica, caricabile anche nel blog, mentre la versione integrale di 3h10' è visualizzabile solo @Official Olympic Channel by the IOC
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A Bibione ho avuto modo di dire a Ruggero (vd. post 14/08) "Meb doveva essere il tuo faro in gara! Rimanendo più indietro ti abbiamo visto poco in televisione". E lui mi ha risposto "Magari avessi avuto le gambe! KIPSANG ha strappato forte verso 10km, ma anche dietro si andava a meno di 3'00"/km" (ci sono tutti i parziali dei protagonisti nell'analisi di Renato CANOVA @AlbertoStretti).
Per chi non ci avesse fatto più di tanta attenzione, ecco lo spettacolare e furbo percorso olimpico (vd. post 12/08): oltre alla fantastica location (degna del finale del film di animazione Cars2), notare i due tratti di regolazione avanti/indietro per arrivare alla distanza esatta. "It's a wonderful sport. It's love and hate. When you're struggling to overcome an injury, you're thinking, "Ah, I don't know if I can do it or not." But when you're out there smiling and enjoying the view, you think, "I don't want to be any other place." Ecco il finale dell'odierna intervista di Meb @RW sulla via della NYC Marathon!

martedì 28 agosto 2012

Mo FARAH, feedback olimpico

10'000m Olimpiadi di Londra
Comincio da quello che ho segnalato per primo, proprio Mo FARAH che ho avuto l'onore di incontrare all'ultima gara con sponsor ADIDAS, poco prima che partisse per l'Oregon e si trasformasse in una (quasi) imbattibile macchina da corsa (vd. post 06/01/2011). L'abbiamo visto fin dai Campionati Europei indoor 2007 (vd. post 18/06/2011) in commemorazione alla morte di Cosimo CALIANDRO e passo passo fino ai trionfi di Londra: alla mezza di NYC 2011 (vd. post 22/03/2011), come emigrante per migliorare i risultati (vd. post 24/03/2011), vincitore su The Mall (vd. post 31/05/2011), il record europeo sui 10'000m (vd. post 06/06/2011) e l'analisi della prestazione (vd. post 09/06/2011), zingaro dell'atletica (vd. post 03/08/2011), la sconfitta sui 10'000m ai Mondiali di Daegu (vd. post 29/08/2011), compagno di Dathan RITZENHEIN (vd. post 24/02), un motivo per leggere il libro del suo allenatore (vd. post 17/08) ... ecco le due gare che lo hanno consacrato @ Official Olympic Channel by the IOC
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Due progressioni molto simili negli ultimi due giri: [62"09 + 53"48] nei 10'000m, [61"10 + 52"94] nei 5'000m senza che nessuno riuscisse a contrastare veramente la sua leadership nell'ultimo giro. Qualcuno vuole divertirsi a confrontarle con le prove olimpiche di 40 anni fa (vd. post 01/03/2011)?
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Ho visto Mo un po' distratto nelle 2 miglia a Birmingham, di sicuro molto stanco, ma non deve mollare la presa per altre due settimane perché incrocerà Haile GEBRSELASSIE nella Great North Run, la più partecipata mezza maratona al mondo.

lunedì 27 agosto 2012

La lezione dello studente Kirani JAMES

Oscar PISTORIUS e Kirani JAMES
È decisamente il più forte e deve ancora compiere 20 anni (n. 01/09/1992): l'anno scorso ai Mondiali è stato la sorpresa, quest'anno alle Olimpiadi la conferma con un crono inferiore ai 44" e un vantaggio di mezzo secondo (vd. risultati @IAAF). Sembra la normale continuazione di un'eccezionale carriera giovanile, che lo vedeva quasi primeggiare quindicenne fra gli under 18 a Ostrava nel 2007, ancora secondo ai Mondiali under 20 a Bydgoszcz nel 2008, bicampione mondiale allievo 200-400m a Bressanone nel 2009, campione mondiale under 20 l'anno successivo a Moncton. Poi comincia la carriera negli assoluti (vd. scheda @IAAF): un ruolino di marcia degno di Usain BOLT. Sarebbe una bella sfida fra il giamaicano e il grenadiano nei 400m, con l'obiettivo di abbattere il record di Michael JOHNSON. Kirani deve solo mettere a posto quei piedi che spaperano troppo (ben si vede in uscita della seconda curva).


Fin qui una lezione di forza e di sana gioventù, che ha continuato a vincere ampiamente anche in due meeting post olimpici con ottimi tempi. Qui si conclude la sua stagione agonistica, pur essendoci ancora molte occasioni, perché Kirani ha deciso di tornare per tempo sui banchi di scuola all'Università dell'Alabama, d'accordo con il coach e il manager Renaldo NEHEMIAH (vd. @GrenadaSports). Renaldo? Ecco l'artista in azione fra le barriere 31 anni fa nel meeting di Zurigo: non avesse optato per il football, forse il record del mondo sarebbe ancora suo.


Per chi si fosse perso qualche pezzo di Olimpiade, c'è tutto su YouTube @ Official Olympic Channel by the IOC.

domenica 26 agosto 2012

A Busa Fonda è ancora Notte Fonda - il ritorno

Busa Fonda a Gallio 24/08/2012
Spero di non dover fare tante altre puntate (vd. post 22/07), anche se l'uomo con poche dita nella mano sinistra (*) che opera in quei luoghi non ha grandi speranze "sono anni che ne sento parlare: ci metteremmo meno tempo a fare il ghiaccio sulla pista e useremmo meno acqua! finché non vedo l'inizio dei lavori non ci credo: pochi mesi fa è passato un geometra che ha di nuovo misurato e battuto le quote su tutta l'area ... poi più niente!". Per fortuna mi parla in dialetto veneto e non in cimbro, ma la burocrazia che blocca la costruzione è dura da capire per entrambi.

Centro Fondo Gallio
mai stanchi di correre
Ci sono passato volentieri perché il gruppo dello stage guidato da Orlando PIZZOLATO ha svolto un allenamento poco più su, a Campomulo, e anche quest'anno sono stato accolto (vd. foto @OrlandoPizzolato). Ha fatto girare gli atleti intorno al Campo Scuola del Centro Fondo di Gallio proponendo un fartlek adattabile a ogni esigenza per distanza e impegno sul circuito di un chilometro: aveva un suggerimento tecnico per ognuno o un incitamento, chiamando tutti per nome. Nel frattempo Ilaria scattava e scattava. La sessione di foto è continuata anche dopo l'allenamento: merito della location e del clima molto bello all'interno del gruppo in cui tutti volevano fotografarsi con tutti. Dopo una verifica sul campo della squadra di casa, confermo la mia previsione del post 18/08.

(*) potrebbe essere un personaggio di una riedizione locale de I Segreti di Twin Peaks (Umberto MATINO al posto di David LINCH? vd. post 05/01)



sabato 25 agosto 2012

Paula RADCLIFFE, una caviglia al tramonto

@PaulaJRadcliffe
Non ha aspettato molto per agire dopo la rinuncia alle Olimpiadi: deve risolvere l'osteoartrite alla caviglia sinistra se vuole tornare a correre in continuità. Dall'immagine la vedo dura: quanti tessuti da recuperare! Lei sembra molto fiduciosa, almeno dai tweet recenti per gli 80'000 follower (vd. @PaulaJRadcliffe)
# Had a bone graft on 18yr old fracture and the metal frame holds joint apart to allow cartilage to recover. Nails done before!
# Recovering well from successful surgery in Palo Alto, huge thanks to Dr Saxena and Palo Alto Med Clinic.
# Guess its a good job I'm not squeamish just very frustrated with crutches already!

@CaseyStoner
Servono comunicati stampa? Paula fa da sé con l'immediatezza e la spontaneità consentite dal potente mezzo. Forse le ossa sono la parte minore dei problemi: dalle difficoltà degli ultimi anni sta subendo il fisiologico declino in cui può prendersi ancora tante soddisfazioni. Perché non provarci anche senza scendere sotto le 2h20' in maratona? Rimane un'icona della corsa mondiale a favore dello sport e dello sponsor: sarà sufficiente lanciare sfide adeguate ai tempi e alle risorse.

Chi invece ha deciso di ritirarsi dalle corse nonostante la giovane età e le notevoli forze è Casey STONER, che nei giorni scorsi a Indianapolis si è scassato la caviglia destra, tanto per fare il paio con quella di Paula. Che melone! Chissà che ci ripensi, Casey. Può dare ancora molto al motociclismo.

venerdì 24 agosto 2012

Lucas VERZBICAS, cadute che fanno molto male

Lukas VERZBICAS
Non è mai stato in fin di vita, ma ha riportato un bel po' di fratture per una caduta in bici durante un allenamento: due vertebre, una clavicola, alcune costole. Più un infortunio alla spina dorsale. Ecco Lucas VERZBICAS muovere i primi passi, dimagrito oltremodo e ben assistito: il suo primo obiettivo è reimparare a camminare. Poi verrà il resto ... qui il riassunto @RW fino alla settimana scorsa.

L'atleta si era ben diviso fra corsa e triathlon fino allo scorso anno, quando era riuscito a 18 anni a scendere sotto i 4:00 nel miglio e a vincere i Campionati del Mondo di Triathlon a Pechino. La scelta dell'Università dell'Oregon a Eugene nello scorso autunno sembrava avergli fatto privilegiare la corsa. Poi a novembre la decisione di iniziare la carriera professionistica nel triathlon dopo le prime non brillanti prestazioni nei cross di inizio stagione (vd. @RW).

la maglia che fu
di Alberto e Galen
Lucas non vedeva luce nella corsa, non abbastanza per lui (vd. @RW). "I was really set on running," he explains, "but it took a lot of time for me to realize what I was best at. As a triathlete, I could really make an impact for the sport and only have good things happen. As a runner, I don't know. Maybe I could be in the top 20 in the world, maybe the top 10, but I wouldn't make such an impact." Verzbicas is aware of how tough it would be to compete against the world's best distance runners. "Maybe I could be the best in the nation," he states, "but I can't see myself now running a 2:03 marathon or a 12:35 for 5,000, which is what it would take to be the top world level." Il suo ragionamento tecnico non fa una piega: con il suo finale di corsa può fare la grande differenza nel triathlon. Eppure gli sarebbe stato sufficiente parlare con Alberto SALAZAR e Galen RUPP: Eugene-Portland sono un paio di ore di strada. Un passo alla volta per una lunga carriera, anche solo di corsa (vd. post 21/08)

giovedì 23 agosto 2012

Brett GOTCHER, Olympic alternate

Brett GOTCHER
È famoso anche in Italia perché il suo profilo riempie la pubblicità dello sponsor, ma è praticamente sconosciuto perché non è molto visibile nella ribalta internazionale. Tecnicamente ha la dimensione del nostro Ruggero PERTILE e ha dieci anni di vantaggio anagrafico sul veneto per crescere ancora (vd. scheda @IAAF).

Gli statunitensi vanno matti per le etichette e con il quinto posto ai Trials (vd. post 17/01) era fuori da ogni gioco olimpico. Poi chi lo precedeva in classifica si è guadagnato il biglietto per Londra nei 10'000m in pista, rinunciando quindi al ruolo di "olympic alternate", ovvero la ruota di scorta nel caso qualcuno si facesse male. Effettivamente tutti e tre i selezionati hanno avuto problemi durante la preparazione e solo Meb ha onorato la partecipazione, mentre Ryan ed Abdi non sono arrivati a metà gara. Ecco l'intervista @RW in cui per metà si fantastica su quella che avrebbe potuto essere la sua Olimpiade: senza accuse, senza rimorsi. Chi rinuncia a un così alto privilegio? A mia memoria, saltando sponda, solo Paula RADCLIFFE.

mercoledì 22 agosto 2012

Tomas HINTNAUS, in mutande prima di David BECKHAM

Tomas HINTNAUS
@NYC, Times Square
Ecco un altro motivo per cui leggere il libro di Alberto SALAZAR: ritrovare la storia di un suo compagno di squadra. Mi ricordavo il suo nome come valido astista, ma non lo pensavo così forte da puntare all'oro olimpico negatogli dal boicottaggio USA ai Giochi di Mosca 1980. Quattro anni più tardi non si rifece a Los Angeles, con la maglia della nazionale brasiliana, suo paese di nascita: 5,76m a metà anni ottanta era un bel saltare, prima che Sergey BUBKA portasse il record nella stratosfera.

Questo l'atleta (vd. scheda @IAAF & @en.wiki), ma fra un'olimpiade persa e una recuperata l'uomo era diventato molto famoso per avere posato per una campagna pubblicitaria Calvin Klein Underwear di cui le gigantografie riempivano le strade (vd. @LATimes). Potrebbe ancora un astista raggiungere tali vette in mutande?

EA dopo CK
Steve HOOKER è un bel maschione, ha titoli e misure atletiche da vendere (vd. scheda @IAAF), abbastanza esotico, provenendo dall'Australia. Forse ha i tratti del viso troppo duri? Passiamo al più recente campione olimpico, quel Renaud LAVILLENIE che piace tanto a Franco BRAGAGNA, forse anche per l'aria metrosexual e non solo per le quote con l'asta, dove ha un palmarès pari all'australiano (vd. scheda @IAAF). Basterà non evidenziare quei centimetri in meno in altezza. Per tutto il resto c'è il fotoritocco.

martedì 21 agosto 2012

14 MINUTES by Alberto SALAZAR

Boys & Coach @ London Olympics
Chi dubita della soddisfazione dell'allenatore nel giorno in cui due suoi atleti, così diversi e così vicini, occupano la vetta del podio di un 10'000m olimpico? Ecco un bellissimo articolo di Mario FRAIOLI Five Lessons Learned From Alberto Salazar @competitor.com
1. Take a long-term approach
2. Find good training partners
3. Work on your running form
4. Learn how to sprint
5. Train your mind

NYC Marathon 1980
il debutto
Sembra semplice, ma non è facile! Questi sono consigli tecnici, condensati da altri, ma quando il maestro racconta la sua storia cambia completamente tono, entra nelle pieghe delle prestazioni a cui si potrebbe anche rinunciare sapendo quanto sono costate (vd. presentazione post 17/08). Eppure quello era il destino di Alberto, fortemente voluto e sofferto: 14 MINUTES è il riassunto completo della sua storia fino all'autunno 2011, tutta la sua vita rianalizzata alla luce dei 14 minuti in cui il suo cuore ha cessato di battere.

È un libro duro, molto duro, segnato in profondità dalla continua ricerca della fede nel solco di una tradizione di famiglia che avrebbe potuto soffocarlo e in cui ha introdotto la sua variante artistica: la corsa. Malattia e medicina, alimento e cura in continua alternanza, senza soluzione fino al crollo psicofisico (l'innesco definitivo con la distorsione al ginocchio nel Campionato del Mondo di corsa campestre 1984 - vd post 28/07).

NYC Marathon 1981
la consacrazione
È stato molto fortunato Alberto, arrivando al momento giusto sotto i riflettori quando gli atleti protagonisti hanno cominciato a essere ben remunerati, scegliendo il marchio che è il suo datore di lavoro da trent'anni. È stato molto fortunato Alberto a trovare la donna giusta che con la famiglia e i tre figli gli ha donato tanta stabilità.

Perché entrare negli abissi dell'insoddisfazione e del malessere di Alberto, che per un periodo sono stati ben sollevati anche dal Prozac? Perché nella sua storia ci sono episodi per tutti
# aneddoti che interesseranno pochi (perché un 10'000m allo spasimo in 27'30" nove giorni prima della maratona di Boston 1982?);
# aspetti molto istruttivi per molti (correre senza paura in ogni condizione atmosferica, affrontare la maratona senza patemi per la reintegrazione in gara).

L.A. Olympics 1984
morte del maratoneta
Non ho trovato traccia dell'anemia segnalata dal Dr. COLGAN (vd. presentazione post 17/08), ma una condizione di generale difficoltà da parte del sistema endocrino, misurato in particolare dai valori di adrenalina. Per anni ha fatto un gran dritto, via una stagione agonistica dentro un'altra, un susseguirsi di cross-indoor-cross-strada-pista senza mai fermarsi, sopra ogni sconfitta, ogni difficoltà, ogni infortunio, sviluppando un'invincibile capacità di correre "through the pain" per dimostrare la sua "toughness". Alla fine la malattia prevale sulla medicina e la corsa si fa sempre più difficoltosa, con gli scompensi che si rincorrono nel fisico e nell'anima. Ai primi cerca rimedio fra i dottori, per i quali l'atleta è un vero rebus, ai secondi trova conforto nella fede, alimentata anche dai pellegrinaggi a Medjugorje.

Per chi lo volesse sentire parlare dei suoi atleti (inglese potabile!) chiudo con un bel video registrato recentemente a St. Moritz (vd. post 03/08/2011), dove si trova in ritiro per tutto agosto (vd. post 20/08 di Alberto STRETTI a cui SALAZAR ha concesso un'intervista personale - vd. post 17/08)


lunedì 20 agosto 2012

Running Anatomy - by Joe PULEO & Patrick MILROY

@HumanKinetics
Dopo quasi un anno (vd. post 26/08/2011) ecco un altro libro di Anatomy: se allora si parlava di Stretching ora si parla di Running. Dopo i primi 4 capitoli introduttivi, il corpo umano è gentilmente sezionato nelle varie aree per analizzare in profondità esercizi di potenziamento e loro varianti per raggiungere ogni gruppo muscolare funzionale alla corsa. Nel finale breve cenno a infortuni, calzature ed esercizi di sintesi.

Bello, molto bello e ben fatto! Come ogni manuale è più da praticare che da contemplare (vd. recensione @RunningMechanics) ... if you are a recreational runner and you want an anatomy book that doesn’t make feel like you are at a Leonardo da Vinci exhibit, then Running Anatomy is the book for you.

Non so se aiuterà a correre più forte - nel mio caso mi basterebbe tornare a correre! - ma chiamare i muscoli per nome e reclutarli al meglio comporta una maggiore consapevolezza della magia della corsa, evitando di soffermarsi a valutare la componente flessoria dell'anca ed estensoria della gamba libera da parte del quadricipite (vd. coscia scorticata).

domenica 19 agosto 2012

Gianni DEL BUONO, il Migliore

Sono fortunati atleti e tecnici in campo a Vicenza perché possono assistere a lezioni magistrali libere, se mai avessero modo e tempo di osservarle. Fino a qualche tempo fa avrebbero potuto rimanere anonime, ma i recenti risultati della figlia Federica non lo permettono più: in un anno da buona allieva regionale è diventata una delle più promettenti junior nazionali, al primo anno di categoria. A stupire maggiormente gli esperti è stata la sequenza di personali ai meeting di Trento, dove ha stampato 2’06”-4’24”-9’28” negli 800-1500-3000m, quando era prevedibile un calo della condizione psicofisica dopo i Campionati del Mondo Under 20 a Barcellona di inizio luglio.

Papà Gianni non lo permette, facendola recuperare fra una gara e l’altra in sequenza quasi incessante da maggio, cercando nel frattempo di costruire la base aerobica e di forza su cui innalzare la carriera che Federica vorrà realizzare. Non è sufficiente essere figlia di due grandi mezzofondisti per avere il futuro garantito: nessuno sconto e nessuna raccomandazione quando si parla di fatica, che rimane una scelta e una pratica del tutto personale.

Sono passato a trovare Gianni e Federica con Camilla e Tommaso in campo a Vicenza il primo venerdì di agosto durante una sessione di ginnastica, forza e coordinazione a corpo libero, a cui sono state aggiunte andature. È stata subito corsa per i bimbi appena hanno preso la misura delle pedane che riempiono la prima curva per accompagnare Federica nei tratti di recupero. Poi hanno cominciato anche a mimare le sue azioni, aggiungendo qualcosa al campo di gioco. Alla fine tutti sudati, paonazzi e felici perché il movimento è gioia.

Avremmo dovuto incrociarci prima io e Gianni. Forse nella primavera del 1992 c'era ancora qualcosa da salvare (vd. post 30/04), ben poco nell'autunno 1994 (Federica era ancora nella pancia di mamma Rossella): nel mezzo il massiccio bombardamento ai tendini di Achille. Ci abbiamo comunque provato, ma il suo merito maggiore è stato quello di riorientare completamente il mio pensiero riguardo alla corsa e se sono ancora su questi temi e su queste strade è per lo più merito suo. Siamo stati presentati dall'allora presidente di Atletica Vicentina, ma è stata una sua atleta a convincermi (vd. post 01/02/2011), quando capitò di correre assieme a Padova. Le chiesi "Come è Gianni?". "Il Migliore!" non esitò a rispondere, senza aggiungere molto altro. E lei aveva conosciuto allenatori a ogni livello.

sabato 18 agosto 2012

PIZZOLATO vs. FIDAL (vincono i PIZZOLATO)

La federazione di atletica si è accorta che la maggior parte dei suoi tesserati sono amatori/master e la maggior parte corre. Se poi aggiunge la massa di corridori/camminatori che partecipa alla miriade di podistiche non è difficile intuire l’ulteriore interesse per la corsa. Perché non provare a offrire qualcosa?

Ecco quindi la proposta, da giorni in pole position @FIDAL, fra le notizie delle Olimpiadi. Non conosco di persona la location (frequentavo i raduni federali ai tempi del CPO di Tirrenia) di cui non discuto amenità e attrezzature turistiche: dalle immagini sembra essere al top e sono abituato a correre in contesti ben più spartani.

Due dubbi sui contenuti:
# è promessa la presenza di Gabriella DORIO e Stefano BALDINI: sicuri che Gabriella abbia disponibilità a muoversi da Marostica in ogni occasione? per alcune date Stefano ha già impegni con B2R per maratone in giro per il mondo
# OK programma di massima, ma non trovo i nomi dei coach e dei vari esperti: sicuri che abbiano un linguaggio adeguato ai partecipanti?

Guardo a pag.176 nell'ultimo numero di CORRERE la presentazione degli “Stage di Allenamento e Vacanza” in cui ognuno può ritrovare una frazione di attività o di paesaggio, una tessera a comporre il mosaico dell’intera esperienza. Orlando e Ilaria sono una coppia affiatata, nella vita come nel lavoro, e hanno un programma affinato da un’esperienza ventennale. Ci mettono la faccia, la competenza e la passione per curare il rapporto con gli ospiti e gli assistiti. Chi lo farà per FIDAL? Dal mese prossimo i primi feedback. Vedremo le stesse facce stanche e felici come nello stage di Livigno appena concluso?

venerdì 17 agosto 2012

Bibione - Lezioni di Vendita in Spiaggia

magrebino a 5 lingue
È vietato comprare in spiaggia a Bibione: ammenda fino a 10'000€, avverte la Polizia Locale. Eppure c’è tanta gente che gira, dagli italianissimi “coccobello” (*) ai colorati venditori di occhiali, teli mare, aquiloni, massaggi, …

il mio Spiderman ha un sinistro
degno di Mario CORSO
La mia simpatia va per le acconciatrici nere che propongono treccine e accomodamenti etnici. Ho assistito alle operazioni presso l’ombrellone di fronte al mio: ho visto passione e abilità professionali sotto il sole cocente.

(*) due espressioni da premio (ripetere con accento romano)
Aho! Che c’avete nelle tasche … le vipere?!?
Aho! C’avete il lucchetto al portafogli?!?

Alberto SALAZAR - Boston, il Ritorno! Ferragosto, la Lettura

Riesumo una bozza di quattro mesi fa che doveva fare il paio con il post sulla coetanea Joan BENOIT SAMUELSON (vd. post 13/04): lei era a Boston per correre e aggiungere un altro capitolo alla sua storia di runner, lui a presentare la sua (auto)biografia facendola ruotare attorno ai 14 minuti che gli hanno cambiato la vita, in gara con la morte. Lui che più volte era collassato all'arrivo di competizioni allo spasimo, la più famosa delle quali proprio a Boston, trent'anni prima, con Dick BEARDSLEY (vd. @RW), noto come The Duel in the Sun.

Ecco che Runner's World non si fa scappare l'occasione per raccontare Alberto SALAZAR e il suo libro - l'editore è lo stesso! - in una bellissima intervista in due parti (vd. @RW_01 @RW_02). Se il libro aveva il suo intrinseco valore per conoscere l'uomo e l'atleta, per chi come me ha la fortuna di ricordarselo fin dai primi anni '80, ora ne assume ben altro per incontrare l'allenatore della doppia doppietta del mezzofondo in pista alle ultime Olimpiadi: Mo FARAH & Galen RUPP nei 10'000m, Mo FARAH 5&10'000m. Fra i cultori delle prestazioni di vertice ci sono molti modi per conoscere gli allenamenti che portano al successo, io preferisco le storie delle persone che le costruiscono. E non è sempre un successo durante e dopo l'agonismo (vd. Dick BEARDSLEY e la sua dipendenza dai farmaci).

Riesumo la bozza perché sono finalmente riuscito ad affrontare il libro. Mi ero fermato al prologo, argine duro per il linguaggio e i concetti che si addensano e non si dipanano. Avevo già notato le foto a metà e dopo averle osservate ho cominciato con la lettura, che ha preso il volo da due terzi alla fine! Poi ripartirò dall'inizio, ma non ci vorrà molto per completare il giro: da qualunque punto si parte, sempre 400m sono!

PS01 - grazie a mio fratello Matteo per il regalo da Boston
PS02 - @NewYorker un bellissimo racconto di Jennifer KAHN in 30'000 battute, non molto apprezzato da Alberto, ma molto più leggibile di John BRANT
PS03 - finora in questo blog abbiamo conosciuto Alberto allenatore attraverso uno dei suoi più affezionati allievi, Dathan RITZENHEIN (vd. post 21/03 e 24/02)
PS04 - sono curioso di verificare se Alberto cita la sentenza del Dr. COLGAN (vd. post 15/02) sulla fine della sua carriera agonistica ai massimi livelli ... anemia sideropenica a riserve azzerate!

giovedì 16 agosto 2012

Alpago - Il Test della Scala a Chiocciola


Non ha nessun valore scientifico, solo statistico per me, perché la percorro da 36 anni, da quando avevo l’età di Camilla e il dormitorio per una decina di giovani scatenati stava proprio in mansarda, che ora è ristrutturata e separata in due unità contenenti sei letti e ripostigli a sufficienza per avere un minimo di indipendenza. Quasi tutto il resto è in comunità.

Col tempo i miei piedi sono cresciuti, come l’altezza, ed è facile immaginare le contorsione al di sotto delle assicelle e del piede interno all’origine della chiocciola. Ormai non ci penso più, tutto in automatico, anche quando porto il  carico di Tommaso al piano superiore. Ci penso invece al mattino, quando caviglie e tendini di Achille non vogliono ancora svegliarsi e invece devono affrontare la tortuosità verso il piano di mezzo. Poi la giornata è in discesa, anche se inizia sui talloni come capitava vent'anni fa.

martedì 14 agosto 2012

Gelindo BORDIN, il ritorno (in televisione)

Gelindo Sempre Nr.1
È abbastanza tempo che non lo incontro e mi ha fatto piacere vederlo in televisione a commentare la maratona olimpica maschile (vd. post 12/08 e 14/08). Orlando PIZZOLATO e Francesco PANETTA mancavano già dai Mondiali di Daegu dello scorso anno (vd. post 08/09/2011), nella maratona femminile abbiamo avuto i saggi interventi di Lucio GIGLIOTTI (l'ho visto e sentito stanco, anche se fa programmi per il prossimo biennio) e in quella maschile è apparso l'ultimo oro olimpico disponibile nella specialità, considerando che Stefano BALDINI era nella squadra di SKY. Sarà per il rispetto, sarà per la novità, ma Franco BRAGAGNA lo ha lasciato parlare, trattandolo con tutta la deferenza del caso, quasi commuovendosi nel sentire la voce di Franco ROSI all'arrivo di Seul 1988.

Sono affezionato a Gelindo e la mia carriera sarebbe stata diversa se avessi aderito al progetto PAF nel 1986 (vd. post 06/04/2011) anziché nel 1993 (vd. post 03/07), quando la sua carriera si stava spegnendo anche per un problema a un ginocchio non risolto dal chirurgo. Mi ricordo che anche Gelindo come Alex SCHWAZER ha combattuto con l'emoglobina intorno ai 13,0 (vd. post 09/08) e finché ha vinto non ci ha fatto molto caso. Quando gli allenamenti non si sono più trasformati in risultati ha avuto qualche dubbio, se fosse possibile avere un miglior conteggio in circolo. (Vado a memoria). Gli è stata sufficiente la visita a un reparto ematologico per ridimensionare i suoi problemi, vedendo quelli con cui si confrontava lo specialista a cui aveva chiesto un consulto. Gelindo se ne fece una sana ragione, quella che non ha trovato Alex.

Ruggero PERTILE corona il suo Sogno Olimpico

Rero con Gianni CANELLA
@ FRATTIN Auto
Ha ragione a essere contento Ruggero, come tre mesi fa (vd. post 04/06): e chi non lo sarebbe per una buona partecipazione olimpica? Libero da un paio di anni dall'ingombrante figura di Stefano BALDINI, centra l’obiettivo tecnico e di classifica, come ai Mondiali di Daegu dello scorso anno. In calce vi riporto l'esaltante comunicazione di Diego ZILIO (vd. presentazione post 08/06), arrivata già nel pomeriggio di domenica, da cui ho preso anche il titolo: tanto orgoglio padovano, di un atleta padovano, di una società padovana, di un gruppo industriale padovano. Magari ogni provincia si coalizzasse per produrre questi frutti, così avremmo non uno, ma cento Ruggero PERTILE, prima che la spending review di Mario MONTI ci tagli anche i sogni, non solo le province.

ph. Colombo
È stata una gara strana, che ha sconvolto le previsioni e ha confermato le anomalie della prova olimpica (nei link le ampie e competenti valutazioni @AlbertoStretti di Renato CANOVA - vd. presentazione post 24/06/2011 e 27/06/2011). La prestazione di Stephen KIPROTICH ha dato nuove dimensioni a un mondo che sembrava ristretto nelle valutazioni a tavolino ... He looks like a Kenyan, he sounds like a Kenyan, he runs like a Kenyan, and he trains in Kenya, with Kenyans. But Stephen Kiprotich is taking the Olympic Marathon gold medal back to Uganda (vd. report e intervista @IAAF). Alla quarta maratona è emerso con prepotenza: nella precedente aveva preso le misure lasciandosi alle spalle Haile GEBRSELASSIE (vd. finale post 24/02). Il più gran buco di questa maratona è proprio dell'Etiopia: tre fenomeni sotto le 2h05' nella maratona di Dubai in gennaio e tre ritiri alle Olimpiadi (vd. risultati @IAAF). La più bella prestazione di squadra? Dopo il Kenya, ecco il Brasile, con tre atleti nei primi tredici: forse che stiano già preparando lo show di Rio 2016?

domenica 12 agosto 2012

La Maratona, il più grande spettacolo sotto il Big Ben

ritrovo a Piccadilly Circus
Ognuno ha visto le sue Olimpiadi, ha raccolto memorie e le recenti tecnologie permetteranno di ravvivarle al monitor. A piacimento. Rimane l’emozione della diretta, di vivere il momento agonistico nell'attimo in cui avviene. Rimane l'emozione di esserci stati per gli intraprendenti che si sono concessi il viaggio a Londra.

Luigi aveva programmato da tempo il passaggio a Londra per l’ultimo giorno di gare dopo una tappa intermedia a Parigi. Matteo si è deciso all’ultimo momento ed è volato nella capitale olimpica per venerdì. Già le prove di marcia di sabato avevano dato uno spettacolo globale lungo The Mall (Alex non saprà mai cosa si è perso …), ma la maratona odierna è stata galattica. Prendiamo il pubblico della Major primaverile (vd. post 22/04/2011), lo triplichiamo per l’arrivo di popoli da ogni parte della terra, lo concentriamo in un circuito da ripetere quattro volte invece del classico point-to-point lungo 42km (vd. @VirginLondonMarathon), aggiungiamo un meteo tiepido che l’estate inglese concede prenotando con largo anticipo … 

almeno riusciamo a vedere qualcosa!!!
... e questo è il risultato: il più grande spettacolo sotto il Big Ben! A portata dello smartphone di Luigi.

The Mall is clean
Poche ore dopo l'arrivo degli atleti è già tutto perfettamente pulito, come dopo la Virgin London Marathon (vd. post 21/04/2011). Proprio bravi questi inglesi, che in queste due settimane hanno dato lezione di civiltà sportiva a tutto il mondo e si sono creati le occasioni per autocelebrarsi meritatamente: quando mai capiterà ancora di far cantare l'inno nazionale a uno stadio intero per tre volte in un'ora come successo per le vittorie della seconda giornata di atletica (Jessica ENNIS - eptathlon, Greg RUTHERFORD - lungo, Mo FARAH -10'000m)? E la nostra Marta BENEDETTI c'era (vd. @AV.com)! Ecco il vero vincitore delle Olimpiadi 2012 ... IL PUBBLICO!

sabato 11 agosto 2012

William URY - IL NO POSITIVO

Libro molto impegnativo e alla fine ho capito perché: William URY ha condensato cinque anni di lavoro e trent'anni di esperienze, dirette e riportate (iniziare pure dai ringraziamenti per intuire la dimensione dell'opera collettiva). Quindi è da affrontare come un manuale e per questo è stato sorpassato dalle letture di GROM (vd. post 12/07 e 18/07), Robin SHARMA (vd. post 01/08) e Simone MORO (vd. post 30/07 e 02/08) ... un mese frenetico!

William è antropologo, non linguista o filosofo, e trasmette meglio i suoi insegnamenti con gli aneddoti che con i ragionamenti e di sicuro darà il meglio di sé dal vivo a Vicenza il 12 ottobre prossimo (vd. sito CMF). Vi regalo il finale, alle luce del quale affrontare il libro e la giornata formativa.

Non c'è dubbio che emettere un NO positivo richiede coraggio, visione, empatia, forza, pazienza e perseveranza. Ma è nelle capacità di ognuno ogni giorno e i compensi sono potenzialmente enormi.
Riabilitando il NO e sposandolo con il SI possiamo costruire una vita migliore per noi e per coloro che ci circondano. Con questo modo di procedere possiamo costruire per i nostri figli e nipoti un mondo migliore, basato su integrità, dignità e rispetto reciproco.
Non dovete scegliere tra dire NO e ottenere un SI. Potete fare entrambe le cose. Potete dire NO ... positivamente!
Vi auguro il genere di successo che può derivare solo dall'essere fedeli a se stessi e rispettosi degli altri!

venerdì 10 agosto 2012

Michele FERRARI, Mr. 53x12.com

Michele FERRARI, 59 anni
È l'uomo del momento, citato nell'ultima inchiesta USADA contro Lance ARMSTRONG (vd. post 17/06), poi rimbalzata su Pippo POZZATO (vd. post 18/06) e ora emerge in quella su Alex SCHWAZER, pur avendo tutti interrotto da molti mesi i rapporti con il medico. Alex come Pippo non ha problemi ad ammettere, anzi conferma quanto già dichiarato da Pippo: Michele FERRARI è il miglior preparatore.

Nella Gazzetta dello Sport di giovedì 09/08 c'è un riferimento internet 53x12.com e trovo di tutto. Michele è in vetrina con il suo CV e i suoi servizi, risponde a domande sull'individuazione della soglia anaerobica con un test del lattato unito alla frequenza cardiaca e parla anche del caso SCHWAZER. Anzi, la maggior parte dell'articolo di Marco PASTONESI viene proprio da 53x12.com.

Non mi sembra che per trovare Michele FERRARI ci siano le stesse difficoltà logistiche avute con Totò RIINA o Bernardo PROVENZANO: la giustizia sportiva o quella ordinaria procedano con celerità se hanno elementi, perché hanno dormito troppo finora. Altrimenti lo si lasci lavorare.

giovedì 9 agosto 2012

HGB 12,9 - l'Anemia fa Paura

Pierluigi FIORELLA, test lattato ph.
Di tutta la conferenza di Alex SCHWAZER prendo un numero e un argomento che ha lanciato ai giornalisti: chi conoscete in grado di vincere una 50km di marcia alle Olimpiadi con 12,9 di emoglobina? A tanto era arrivata la sua emodiluizione, per lui forse fisiologica dopo tanto allenamento, per un sedentario usualmente indicata con un asterisco nelle analisi del sangue e forse bisognosa di essere recuperata alla normalità. Ecco un argomento che era stato utilizzato negli anni '80 per giustificare il doping: la preparazione e l'attività agonistica deprimono certi parametri (anche ormonali) e si rende necessario l'intervento farmacologico per rientrare nella media. Ragionamento sepolto da 25 anni. Nel frattempo si è allungata la lista delle sostanze vietate e di quelle individuate dai controlli antidoping, sempre più impegnativi.

Vittorio VISINI e Pierluigi FIORELLA
ex marciatori ex carabinieri - ph.
Tanti anni fa anche la mia emoglobina ha raggiunto l'intorno di 13,0 rilevato durante le prime analisi a 17 anni: vivevo bene, senza problemi, correvo male, come spesso mi capitava dopo un periodo di qualche sostanza. Sistemando la dieta e reintegrando con ferro, la carriera, nel mio piccolo, ha preso un altro verso (vd. post 06/04/2011 e 04/07/2011). Niente a che vedere con quella di Alex, ma ho vissuto i dieci anni buoni con lo spettro dell'anemia, completamente dissolto nel recente rientro agonistico (vd. parameteri RBC/HGB/HCT nel post 13/02/2011), eliminando pure la reintegrazione. Cosa fare se i tuoi avversari inseriscono il superturbo e te lo dicono in faccia dopo aver passato indenni i controlli? Purtroppo in quel momento Alex era già solo con il tarlo nel cervello che aveva scavato in lungo e in largo. Forse solo la continuità con il gruppo di lavoro che lo aveva portato all'oro di Pechino avrebbe potuto salvarlo.

in conferenza stampa
Da tanti anni uno dei pilastri è Pierluigi FIORELLA, referente medico per gli sport di resistenza in FIDAL, citato anche da Alex nella sua conferenza. Se non è in grado di dare subito una risposta, la elabora in tempi brevi. Come facevano a non intendersi? Entrambi marciatori, entrambi carabinieri, non deve essere difficile far parlare il tacco dello Stivale con l'estremo nord incrociatisi a Bologna. Fu proprio FIORELLA a confermarmi la mia buona capacità eritropoietica di ritorno dal ritiro in Val Gardena del 1991 (vd. post 04/04/2011) con un esame sofisticato che vide una popolazione di globuli rossi particolarmente giovane dopo due settimane a 1600m slm. È bravo Piero e in quegli anni iniziò anche la collaborazione con Stefano BALDINI che durò tutta la carriera. Cosa doveva cercare Alex? Dove? Aveva già tutto intorno a sé: mancava solo la sua fiducia.

mercoledì 8 agosto 2012

FABIAN Family @ London Olympics


"Abbiamo scritto la storia del triathlon italiano maschile"


dovrai correre ancora più forte
"L'idea, assieme ai fratelli Brownlee, era di rendere la gara dura, partendo dal nuoto, e così è stato. Fin dalle prime bracciate avevo le sensazioni giuste, sentivo che oggi era una giornata super: oggi poteva essere la mia giornata! A nuoto sono uscito per terzo, e insieme a Varga, Gomez, Alinstar e Jonathan Brownlee abbiamo preso un vantaggio di circa 20'' dai diretti inseguitori. Siamo riusciti a mantenere il distacco per i primi due giri, poi il gruppo è rientrato. L'andatura comunque è stata molto sostenuta e questo non ha consentito a nessun atleta di prendere altre iniziative. Siamo arrivati così in T2: un gruppo di 22 atleti tra cui Frodeno (detentore dell'oro di Pechino), Brukankhov, Gomez, i fratelli inglesi sostenuti da tutto il pubblico londinese, Rieder, Silva, i francesi Vidal e Hauss. Da qui ho iniziato la mia progressione cercando di perdere il meno possibile dai primi tagliando il traguardo in decima posizione e segnando il mio miglior tempo nella frazione di corsa: non ho mai corso così forte. Sono molto soddisfatto per il mio piazzamento e per la condotta di gara perché essere tra i primi al mondo non è affatto semplice. Questo sicuramente mi darà nuovi stimoli per pensare in grande a Rio de Janeiro. Ringrazio la mia famiglia che mi è stata sempre vicina, la mia ragazza, lo staff tecnico (Moreno Daga tecnico nuoto, Sergio Contin tecnico bici e CT, Norberto Salmaso tecnico corsa, Mario Maritan preparatore atletico, Leonardo Beggio Coordinatore), lo staff federale, il Centro Sportivo Carabinieri e tutti gli sponsor che hanno creduto nelle mie potenzialità fin dall'inizio."


Ecco il coronamento della storia (vd. post 06/08 e retrolink): da ieri sera ho fatto pratica di pazienza con il GPRS per scaricare 6MB di foto e caricarle in Google+ che sembra nato per funzionare solo con collegamento veloce. Valeva la pena! Parole e immagini che stridono con quelle di Alex SCHWAZER che hanno invaso pagine e telegiornali (vd. @ansa): questo è il supporto che gli è mancato!
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